Un po’ di stile

Se deciderete di leggere Il principe azzurro non vive a New York, cosa che spero con tutto il cuore, vi accorgerete che ha uno stile un po’ anomalo per essere un romanzo.
Intanto, come ho già anticipato, benché consista sostanzialmente in un’unica storia – che fa da filo conduttore – in realtà è strutturato sottoforma di racconti.
In più, è cosparso di “contaminazioni” provenienti da quegli aspetti del mondo reale che ormai sono quotidiani per chiunque – pagine di blog, e-mail, messaggi e chat. Il linguaggio è informale, quasi diaristico.
Tutto ciò mi è stato contestato da una dei giurati di Masterpiece, giusto così per aggiungere informazioni non richieste, e sono d’accordo sul fatto che a qualcuno possa non piacere… ma con voi metto le mani avanti: sappiate che è un effetto voluto! 😉

Sono felice di aver perso il treno